lunedì 9 ottobre 2017

Quando trattare la vite

Se non si prevede un rischio elevato si può procedere con i trattamenti del vigneto nel periodo che va dall’allegagione all’inizio dell’invaiatura con antioidici. Ricordarsi che lo zolfo in presenza di temperature elevate ha effetti tossici per le viti : concentrare i trattamenti del vigneto nelle ore fresche della giornata o la sera. Qualora volessimo ottenere un prodotto finale di elevata qualità, infatti, la nostra vite avrà bisogno di cure quotidiane. Vediamo di seguito qualche consiglio importante su come si deve curare al meglio un vigneto destinato alla produzione di.


E sicuramente Balotelli e Boateng sono tamarri Però bisognerebbe trovarsi nella situazione specifica. Metti il caso di Borriello.

Consigli di piantagione e manutenzione delle viti da tavola - Spazio consigli frutti Meilland. Le femminelle vite sono tralci dell’anno che non producono frutti ma, se vicini ai grappoli, sono utili in quanto contribuiscono a nutrirli. Appena la vigna butta fuori le foglioline o aspetto che diventino un po grandi?


Re: quando iniziare a trattare. Hai riscontrato dei problemi o delle malattie sulla tua vite ? Qui puoi cercare l’intervento da adottare sulla base del tuo problema specifico. La scheda di intervento indica il tipo di avversità, i criteri di intervento e quali tra i nostri prodotti naturali ti consigliamo di utilizzare. Identificazione e danno.


E’ assolutamente necessario sfalciare o diserbare le essenze erbacee presenti nell’interfila del vigneto prima di effettuare il trattamento e non trattare durante la fioritura della vite per evitare avvelenamenti di api e altri insetti pronubi.

Per ulteriori informazioni contattare gli uffici tecnici della Coldiretti. In questo caso non è possibile abbinare la difesa antioidica a quella antiperonosporica. Ecco alcune indicazioni sulle procedure consigliate per il contrasto del fungo.


Secondo la regola dei tre dieci, le infezioni hanno inizio quando si verificano tre condizioni: temperatura minima almeno °C, piogge di 1° mm concentrate in uno o due giorni, germogli delle piante lunghi circa. Le piante più soggette alle infezioni di peronospora sono la vite , il pomodoro, la patata e la rosa. Peronospora della vite , sintomi. Tra i sintomi emblematici per riconoscere la peronospora della vite vi abbiamo parlato di macchie gialle sulle foglie e muffa bianca sulla pagina inferiore delle foglie.


Ci sono altri sintomi che si rilevano quando ormai l’infezione del fungo della peronospora della vite è ormai giunta a stadi avanzati. Non c’e’ una data certa per terminare i trattamenti ai vigneti, tutto dipende dalle condizioni climatiche e dal tipo di vitigno, comunque il calendario dei trattamenti va eseguito secondo le fasi fenologiche e cambiare i prodotti perché in ogni fase ci sono patogeni diversi. E le fasi finali sono le più delicate ad esempio nell’invaiatura l’uva viene attaccata da tignola e muffa e di. La vite semplice si avvita nel materiale da fissare per mezzo di un filetto complementare in esso praticato.


Tutti i consigli utili per coltivare la vite da uva da tavola, per avere dolci grappoli, ma anche bei colori e tanta ombra. Vorrei sapere come si cura la vite dalla malattia della prenospera. Le informazioni di Beekeper sono ottime. Planococcus ficus ed Heliococcus bohemicus.


Altre cocciniglie spesso presenti sono Neopulvinaria innumerabilisPulvinaria , vitis, Parthenolecanium corni e Targionia vitis quest’ultima della famiglia dei Diaspididae. Bollettino Antiperonosporico della vite n. Si consiglia: - di intervenire entro il maggio p.

C(miscele con sistemici e retroattività fino al circa dell’incubazione). Vista l’eccezionalità del periodo si suggerisce di trattare il prima possibile. La maggior parte delle varietà di Vite (Vitis vinifera) è soggetta ad infezioni fungine, alcune delle quali possono arrecare gravi perdite di produzione.


La difesa contro questi patogeni diventa perciò di fondamentale importanza, ma anche capire la loro fisiologia ed il loro modo di riprodursi può aiutare a prevenire il diffondersi della malattia. L’attività degli entomofagi appare rilevante soprattutto a carico delle crisalidi svernanti. A fine inverno possono verificarsi elevate percentuali di parassitizzazione. La difesa nei confronti della tignola della Vite avviene alla stessa stregua di quanto previsto nei confronti della tignoletta della vite.


Quando i tralci in accrescimento escono dalle strutture di sostegno e dagli spazi a essi assegnati dalla forma di allevamento, allungandosi caoticamente in tutte le direzioni e rischiando così di andare a coprire l’uva in maturazione si effettua la cimatura dei tralci. Più tolleranti sono invece la vite e molte orticole. La distribuzione va effettuata inoltre sempre con tempo e vegetazione ben asciutta.


Danneggia irreparabilmente il polline. Bisogna quindi evitare di trattare in fase di fioritura, specialmente nell’orto, nel frutteto e nella vigna.

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